cristina bizzarri
- 20/07/2019 09:15:00
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Grande Krishnamurti. Un uomo che indica il percorso forse più difficile, quello dellautonomia del pensiero, dellesperienza personale. Della libertà che ci chiede di essere aperti, non superstiziosi, innamorati del mistero che viviamo e che ci vive. Un uomo colto e intelligente. Mi fa pensare a come spesso il nucleo spirituale delle religioni sia stato in gran parte stravolto da formule e rituali, sacrifici e pietismi che hanno certamente una funzione tranquillizzante e rasserenante - la paura della morte comporta atteggiamenti apotropaici di ogni genere - ma non toccano lessenza, la circumnavigano: iceberg di cui è visibile solo la punta. Certo, anche questuomo avrà avuto il suo carattere e i suoi limiti come tutti. Momenti di cattivo umore. Chissà, qualche tic, qualche idiosincrasia. Si sarà mai messo le dita nel naso? Avrà avuto problemi intestinali o di digestione? Non lo dico per mancanza di rispetto ma proprio per essere coerente con le sue preziose indicazioni su come essere davvero liberi. Con un pizzico di sano umorismo e di amichevole ironia. Niente piedistalli, per nessuno. Come non pensare alle nostre radici cristiane, a come le parole di Gesù - quelle che i copisti non hanno potuto tradire né trasformare proprio per la loro inaudita potenza - sono state rese una religione, quellapparato di potere che lui voleva smontare. Interpretazioni alla lettera o, invece, grossolane, che non rendono la grandezza del suo pensiero e della sua spiritualità. Il mistero rimane, per questo la vecchietta che accarezza i piedi di una statua, qui o in India, fa unoperazione religiosa. Chissà se lIneffabile non le sorrida, se mai potesse farlo. Io crederei di sì. Grazie per questa proposta, mi ha portata a riflettere, vagabondare, errare. Con la meraviglia e la consapevolezza del mio piccolo essere abitatrice del mistero insondabile della vita. Grazie davvero.
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